Eccolo, è oggi, il primo giorno del mese di Settembre dell’anno 2021.
Settembre per me è sempre stato un mese interessante, portatore di nuova semente (almeno simbolicamente), un inizio di progetti (almeno un decalogo immaginario), di buone iniziative, di propositività e di impegni non scelti ma decisivi (inizio anno scolastico, piuttosto che ripresa a pieno regime delle attività lavorative)…
Ho sempre considerato Settembre un mese spartiacque, quasi rivoluzionario, decisamente più giro di boa del primo mese di un nuovo anno.
A Settembre mi piace pensare alle attività da intraprendere per tutto l’autunno e l’inverno prossimi, allo stile di vita più naturale, rilassante e salutare da attuare nell’arco di un paio di giorni e della prima copertina da posizionare ai piedi del letto, solo per sentirmi più accolta, accudita, confortata.
Questo è ciò che penso tutti gli anni, il primo giorno del mese di Settembre.
Poco importa che quanto sopra, tutti gli anni, rimane fine a se stesso, non c’è neanche uno, dei tanti propositi, che mi impegni ad avviare e vedere realizzato e cosi, anche lo stress riprende il sopravvento, le grandi abbuffate e la pigrizia, che alla fine della giornata lavorativa, regna suprema.
Ma mi piace pensare a quest’attimo di euforia che Settenbre mi porta, e alla strofa iniziale che D’Annunzio dà all’omonima poesia, che ciclicamente torno a declamare: “Settembre, andiamo, è tempo di emigrare!”
